Sono quasi stanco di commentare l’inconsistenza degli Oscar… e difatti quest’anno, che come tutti gli altri mi trova ad aver visto pochissimi film “in concorso”, mi limiterò a brevissimi cenni…
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Innanzi tutto si conferma l’esiguità delle pellicole nominate…
come si diceva negli anni passati, l’Academy sarebbe più onesta nel dichiarare che si occupa solo di un numero limitato di pellicole, da lei selezionate, come succede in un festival…
dichiararsi “premio del cinema hollywoodiano” e poi concludere col nominare per tutto quanto al massimo 6 film sembra, oggi come sempre, una presa in giro…
anche perché i titoli coinvolti sono davvero quelli proposti dai media agent, accettati dall’Academy, è facile immaginare, solo mediante conversazioni del tipo «si nomina questo perché sennò perdiamo like con quella categoria di gente, e quest’altro sennò si offendono le agenzie che non ci comprano più la pubblicità…»
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Da una parte sono molto contento che i miei detestati Damien Chazelle e David O. Russell non siano stati considerati: finalmente hanno fatto flop (e non ho visto né Amsterdam né Babylon, ma avendomi fatto cagare tutto di quei registi non sono così invogliato a vederli)… ma in passato certi flop (termine di per sé assai relativo in quanto dipende dal rapporto costi/incassi più che dal solo incasso) hanno comunque fatto incetta di nomination e poi di premi (The Hurt Locker di Bigelow, per esempio, o Crash di Haggis, tanto per dirne due rimanendo sul recente)… quindi la floppata forse non spiega la loro mancanza, anche perché sono registi che sono stati pluripremiati per delle sonorissime coglionate (La La Land è inguardabile e First Man è peggio)…
quindi boh…
un «rapporto» si è rotto tra questi registretti destorsini e l’Academy: sarà stata la paura dopo il trumpiano assalto al Capitol del 6 gennaio 2021 che solo oggi fa sentire i suoi effetti solo perché quei registi non “uscirono” nel 2021?
sto speculando come i complottisti… anche perché a Babylon di Chazelle sono stati comunque dati 3 tecnici (scenografia, costumi e musiche) e potrebbe anche vincerli tutti e 3 (e si potrebbe essere contenti per Mary Zophres, mai vincente finora)
Fuori dai giochi seri anche Iñárritu (per BARDO c’è solo il vecchio Khondji alla fotografia: uno che l’Oscar non l’ha mai visto ed è stato anche nominato molto poco [per Evita, nel 1996] nonostante l’esaltante carriera), regista di cui l’Oscar si era così innamorato da dargli ben due statuette di seguito, e non so se lo meritò (due Oscar consecutivi per la regia erano stati dati solo a John Ford e a Joseph Leo Mankiewicz [che mi ricordi io, non ho ancora ricontrollato]: non propriamente pizza e fichi)…
Forse la produzione non USA del film lo ha penalizzato, ma se così fosse allora i premi a Birdman e Revenant sono stati dati solo perché erano della Fox? una major, per altro, che oggi non esiste più?
e se un regista così meritevole (!?) da vincere due anni di seguito non c’è solo perché gli viene meno la major di riferimento, allora cosa c’è da pensare dell’Oscar come premio artistico?…
mi sa niente…
come ripetiamo tutti, tutti gli anni…
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Ma se mancano tre preferiti dell’Academy (e non ci sono altri perché non hanno film pronti, per esempio gente come Adam McKay o Greta Gerwig), in ballo ce ne sono comunque altri…
C’è per esempio Martin McDonagh…
The Banshees of Inisherin è un travaso di bile e la sua presenza conferma che quel regista può distribuire qualsiasi rigurgitata ma sarà comunque tra i candidati nei 5 o 6 film dell’anno (ancora non so cosa l’Academy abbia visto in quella rimestata di catrame che era Tre manifesti a Ebbing)…
c’è Spielberg…
considerarlo un preferito degli Oscar fa ridere, visto che 40 anni fa era un paria bello grosso (riceveva mille candidature e poi nessun premio, vedi ET e The Color Purple)…
dopo il 1993, in effetti, è però tra i ranghi del club oscaroso: qualora vincesse per quell’acqua di rose di Fabelmans raggiungerebbe, per numero di statuette vinte, addirittura William Wyler e Frank Capra…
e forse lui se lo merita (mica come Iñárritu)…
anche perché il “meccanismo”, ovvero il “meccanismo” di vincere l’Oscar quando non c’è effettivo merito per ovviare al mancato premio quanto il merito c’era (un “meccanismo” che si può riscontrare più volte nella centenaria storia oscarosa, e che per Spielberg si potrebbe individuare nei mancati premi al West Side Story dell’anno scorso, a cui hanno preferito un remake fiacco e smorto!), è quello…
e c’è la Marvel…
a cui si dànno ben 5 candidature al secondo Black Panther: non l’ho visto ma lo trovo assai inspiegabile (se non con le logiche dei media agent che dicevo all’inizio: il primo Black Panther aveva addirittura vinto 3 premi, come i film “veri”: incredibile!)
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Evidentissimi i media agent al lavoro per le candidature degli attori…
saranno stati bravissimi, ma Ana de Armas e Austin Butler confermano a più non posso ciò che si ripete ogni anno: gli Oscar premiano il personaggio realmente esistito, interpretato dall’attore, convinti, ancora una volta (vedi il “meccanismo” detto prima), di rimediare al non aver considerato quel personaggio come si sarebbe dovuto fare quando era vivo (uno dei casi eclatanti fu Martin Landau che nel 1994 ha vinto per aver interpretato Béla Lugosi, che nel ’56 è morto in povertà senza ricevere mai uno straccio di candidatura, nonostante il merito)…
De Armas obbedisce anche al media agent voglioso di tenersi cara la sempre ricalcitrante MERDflix (che sarebbe stata anche già stata ampiamente gratificata con i molti premi ricevuti l’anno scorso dal Power of the Dog: ma certe major sono insaziabili!)
Sono da osservare alcuni odi dell’Academy che, come quello di Spielberg di 40 anni fa, colpiscono a caso…
al povero Paul Dano, per il non protagonista di Fabelmans viene preferito Judd Hirsch che fa solo un monologo stantio di 2 minuti…
e viene scartato Adrien Brody per Blonde, anch’egli assai più incisivo di Hirsch…
davvero dispiace…
ma l’Oscar è così: è alla ‘ndocojocojo…
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In generale si può anche notare che Elvis risponde alla voglia di musical dell’Academy, che è contenta quando sente le canzoncine anche quando quelle canzoncine non acchiappano granché (vedi i premi a roba come Gigi, nel 1958)
e ci si può stupire di vedere così tante candidature a quella robetta di Maverick…
il constatare che una sciacquatura indolore di remake possa essere candidata addirittura alla miglior Adapted Screenplay, solo perché ha fatto successo (quel successo che, come il flop, è relativo, perché ugualmente dipende dal rapporto costi/incassi, e quindi anche il successo è una cosa che «se la cantano e se la suonano» proprio mentre la vogliono far passare come oggettiva), dovrebbe chiarire all’ennesima potenza quanto gli Oscar siano un premio al box office tarato secondo le idee arbitrarie di qualcuno che guarda il box office!
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Stupiscono anche le tante candidature a Tár, interessante ma controverso…
Come si sa gli Oscar lasciano sempre il tempo che trovano, e la qualità in alcuni casi imbarazzante di queste nomination lo dimostra; io, come dico sempre, me lo vivo come un gioco, con leggerezza, e mi evito un sacco di mal di pancia.
A Paul Dano è stato fatto un torto irreparabile: ammetto di aver dovuto cercare su wikipedia quale fosse il personaggio di Hirsch perché non me lo ricordavo! Dano è un patatone e voglio credere che non ci sia rimasto male, ma è stato davvero ingiusto.
Le nomination a Black Panther sono imbarazzanti, e non dico altro.
E poi Babylon che, lo ammetto, a me ha fatto impazzire: seriamente, credo sia il mio Miglior Film ad honorem in questi Oscar, e non è nemmeno nominato! Poi sono consapevole di essere uno che si entusiasma facilmente, ma è da un paio di giorni, da che l’ho visto, che non penso ad altro se non a quello e al suo finale. Non è paragonabile in nessun modo a La La Land (che, pure, a me è piaciuto), in comune hanno solo il nome del regista.
Io sono molto combattuto sull’andarlo a vedere: tutto ciò che ha toccato Chazelle (e che io ho visto, quindi solo La La Land e First Man) a me ha fatto schifo, e non poco ma proprio tanto… e pagare caro un biglietto per vedere una cosa che so detesterò pesa per non andare… però se non lo vedo, anche parlare male non ha gusto…
Uffa!
Ahahah, guarda io ti posso dire che, a prescindere da quello che poi se ne pensa, secondo me vedere Babylon è un’esperienza: è veramente folle, ha una visione e non ha paura di metterla in scena. Insomma, non è un film che lascia indifferenti, secondo nome, sia che lo si ami o che lo si disprezzi lo si fa in maniera assoluta, senza vie di mezzo.
E se uno ne vuole parlare male ha dentro tante ma tante di quelle cose da poterlo fare per ore senza paura di esaurire l’argomento.
Ps. prova a guardare Whiplash, è piaciuto anche a tanti che hanno odiato La La Land.
Eh, è tanto lo devo vedere, in eterna watchlist… ma poi finisco sempre a vedere le solite cose del passato… tipo l’altro giorno sono partito per vedere Blonde (io adoro Ana de Armas e credo che il film sia ridicolo involontario) ma poi ho finito per vedere Total Recall di Verhoeven che so a memoria!
Proprio i film, ormai, o li vedo in sala o mai più: quanto sono vecchio!
Anch’io ho scritto un post sull’argomento: https://wwayne.wordpress.com/2023/01/24/una-coppia-coraggiosa/