Bene, eccoci qui…
Grazie a Shio76 che pare abbia inventato il tutto…
Grazie a Sam Simon per il tag!
Ecco le regole:
1- Abbinare la prima che vi viene in mente alla lettera dell’alfabeto, che sia il titolo di una canzone, un oggetto, una persona, il titolo di un film, qualsiasi cosa, basti che sia di getto, magari scrivendo anche due righe di spiegazione… ammesso che ci sia!
–> è ovvio che io col cacchio che metterò la prima cosa che mi viene in mente, poiché le prime cose che mi vengono in mente sono il più delle volte delle idiozie… sicché metterò magari la quarta o la quinta cosa che mi viene in mente… tengo la prima cosa venuta in mente solo se è buona…
segnalerò se la cosa elencata è la prima pensata o se l’ho pensata dopo?
ovviamente no…
2- Fare un elenco (se lo gradite, potete aggiungere anche delle immagini o il link se si tratta di canzoni)
3- Taggare più blog possibili e che pensiate possano essere interessati. (non c’è un limite numerico)
4- Ovviamente taggare l’ideatore, usare l’immagine del tag e chi vi nomina affinché sia possibile leggere anche le vostre risposte.
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Premetto subito che ci saranno poche donne e poche aperture agli anime…
e quindi questa tag è bene integrarla con i 10 personaggi, al contrario meno genderizzati e più “animosi”!
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T come… Tag, di Nick
A come: Ariosto
È Ariosto per forza…
di tutto l’immaginario che posso pensare, quello di Ariosto, simpatico, ironico, sbeffeggiante, ma insieme drammatico e stilettante nel farci piangere, o per riflettere sul presente, è il sistema che mi sta più simpatico…
Vedi il mio papiro sull’Orlando Furioso e anche la constatazione che il duello finale tra i “nemici” è a Lampedusa!
Avrei potuto dire anche Nestor Almendros o John Alcott o Hideaki Anno!
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B come: Boorman
E con infiniti candidati (da Britten a Barenboim a Bartók a Tim Burton a Leonard Bernstein a Warren Beatty a Michail Baryšnikov), la spunta John Boorman…
I suoi film spesso crudeli, ma anche con un sottofondo molte volte “caramellato” (vedi gli spiattellatissimi happy ending di Emerald Forest [che è un film di tutte tragedie!] e di Where the Heart Is), narrano la polarità tra un mondo violento (la violenza è vista come endemica nell’umanità in Hope & Glory e Beyond Rangoon, ed è trattata come componente ineliminabile della stessa Natura in Deliverance, Zardoz e in Emerald Forest) e una condizione umana alla ricerca di una “quadra”, sia sociale sia personale…
Deliverance, Zardoz, Leo the Last ed Excalibur sono film per me indimenticabili, così come lo sono gli impasti visivi di Where the Heart Is (grazie a Suschitzky)…
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C come: Čajkovskij
La musica di Čajkovskij è ispirazione quotidiana!
Čajkovskij batte la mia adoratissima Jennifer Connelly, amata fin dall’infanzia! e roba come Cowboy Bebop…
altri candidati: Sergiu Celibidache e Myung-whun Chung!
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D come: Donner
Naturalmente è Richard Donner, protagonista della recente requisitoria su Lethal Weapon, che di diritto occupa la mia D…
I suoi film sono stati per me alimento primigenio…
Batte anche uno importantissimo come Carl Theodor Dreyer, o anche gente seria come Antonín Dvořák o Laura Dern o Cristina D’Avena!
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E come: Ende
I libri di Michael Ende (in special modo Die unendliche Geschichte) aiutano assai a comprendere la vita come necessario rapporto tra realtà, immaginazione, conoscenza e autoconoscenza…
Batte anche gente come Danny Elfman!
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F come: Friedkin
Avevo come candidati gente César Franck o Wilhelm Furtwängler o Northrop Frye o Miloš Forman o Federico Fellini…
La vicenda personale di Furtwängler è molto interessante da studiare (vedi i suoi opportunisti rapporti col nazismo, che in ogni caso non riuscirono a intaccarne la perizia artistica), Franck mi aiuta sempre tantissimo con la sua Sinfonia in re minore (n. 6 di Symphonies), l’Anatomia della critica di Northrop Frye per me è stata assai illuminante, e Forman è stato un poeta dell’anti-prevaricazione… Fellini, poi, è nei 38 momenti cardine e in 8½…
Ma sono i film di William Friedkin che a me slurpano sempre assai…
La disperazione che Friedkin, tra gli alti e bassi (e i bassi sono stati tantissimi), è riuscito a mantenere in 40 anni (da French Connection a Killer Joe), insieme alla sua solida sapienza di filosofia della macchina da presa (che amministra shots fulminei e onirici in impianti incornciativi che partono come duramente naturalistici, quasi un Van Eyck del cinema) me lo rendono davvero un must… i suoi film mi hanno fatto molto pensare…
E come non adorare le sue regie d’opera “tradizionali” ma mai scontate?
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G come: Golding
Gli ho dedicato un regesto neanche poco tempo fa,
questo qui…
Per lui, quindi, cedono il posto ai comunque amati Terry Gilliam, Carlo Maria Giulini (nei 10 album), George Gershwin o Sarah Michelle Gellar…
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H come: Horner
Il povero James Horner è stato protagonista di una sua requisitoria…
e ci sarebbe stato da citare anche Bernard Herrmann con Hitchcock!
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I come: Iwerks
Chi ha anche solo in modo fuggevole letto qualcosa su Walt Disney si è imbattuto per forza in Ub Iwerks, il “socio” dei primi anni, quando Disney ancora non era il presidente di una compagnia, il “socio” che aiuta nelle condizioni avverse, le cui idee salvano il business, ma che poi, purtroppo, non ha né la stamina né l’effettivo know how (oltre a quello tecnico-artistico) per andare al di là della “professione”…
La sua vicenda, simile, per certi versi, a quella di Steve Wozniak (i parallelismi tra Jobs e Disney si erano intravisti in Steve Jobs, il terzo di Biancalana e i sette gnomi, parte II), fa sempre riflettere su chi funge da fondamenta, è indispensabile, ma non spicca, né riesce a essere “qualcosa” di per sé, oltre a un essenziale appoggio per qualcun altro…
Molto triste…
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J come: Janáček
Eh, Janáček per me è davvero ispirativo…
Finto nazionalista (perché connetteva i suoi regionalismi moravi col mondo, e non mancava di denunciare assai la barbarie del “mondo chiuso” della piccola patria, vedi che fine fa Jenůfa nelle Musiche per la primavera), anti-religioso (la sua chiesa erano i boschi e gli animali!, vedi la Messa glagolitica nelle Musiche per l’Estate), fervente libertario anti conformista (Kat’á Kabanová deve lottare con i bigotti e la volpe Bystrouška, anche lei nelle Musiche per la primavera, è simbolo mastodontico di liberazione), mi ha innescato le più serie riflessioni!
Avrei potuto citare anche Jesus Christ Superstar…
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K come: Kodály
A parte aver ideato un sistema per insegnare la musica ai sordi (quello di Close Encounters of the Third Kind), e avere, con Bartók e proprio Janáček, scovato l’importanza della musica “non colta”, le sue danze (quelle di Marosszek sono nelle Musiche per l’Estate; di quelle di Galánta, splendide, dovrò poi parlare per bene un giorno) ce la fanno bene a «save the day!», come le Superchicche!
Vince sui candidati Carlos Kleiber, Gelsey Kirkland e Osamu Kobayashi…
e cartoni come Kodomo no Omocha (vedi anche qui) o Kareshi Kanojo no jijō…
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L come: Living in Oblivion
Un film di Tom DiCillo del 1995…
Delizioso nel riflettere, con grande divertimento, sulle implicazioni tra sogno, realtà, lavoro e arte del cinema!
La L sarebbe potuta essere occupata da gente come Emmanuel Lubezki o Blake Lively o David Lynch!
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M come: Masur
Tanti erano i candidati: Olivier Messiaen, Riccardo Muti, Zubin Mehta, Lorin Maazel, Ennio Morricone, Kyle MacLachlan…
ma a spuntarla è Kurt Masur…
il direttore d’orchestra della DDR, l’unico capace di convincere Honecker a tirare fuori i soldi NON per una ristrutturazione (restaurò la Semperoper a Dresda e la Leipzig Oper, vedi La torre) né per un edificio governativo, ma per una sala da concerto nuova, modernissima ed efficiente, il terzo Gewandhaus (il Neues Gewandhaus zu Leipzig, cioè Lipsia, inaugurato nel 1981)…
il direttore che, il 9 ottobre 1989, davanti ai carri armati russi, pronti a sparare sulla folla manifestante (si dice che i cortei partissero dalla Nikolaikirche, ancora a Lipsia) per una svolta “democratica” della DDR (una delle cui D era Demokratische), gettò acqua sul fuoco NON convincendo i manifestanti a smettere, ma accogliendoli proprio nella nuova sala da concerto, così che potessero discutere, legittimarsi, affermare le loro idee… un gesto che forse salvò migliaia di vite, un mese prima della caduta del muro di Berlino… a Lipsia quella data è ancora oggi celebrata con un giorno di festa, e Masur è un vero eroe cittadino…
il direttore che a Lipsia ci ha fatto comprendere assai il primo Schumann, ci ha insegnato Mendelssohn, è stato alfiere del Beethoven “sacrale” (vedi qui) e poi, a New York (1991-2002), ci ha “agevolato” Weill, Šostakovič, Gershwin, e ancora dopo, a Londra (London Philharmonic, 2000-2007) ci ha istruito ulteriormente su Beethoven e Schumann e poi su Britten… infine a Parigi (National de France, 2002-2008) ha affinato le nostre orecchie a Franck, perfino con roba poco eseguita come Psyché (la n. 37 di Operas VI)
lucido e mai virtuosistico, spesso leggermente piatto e ritmico se vogliamo, in certi momenti la sua disciplina però faceva volare i pezzi a mille… oltre ai compositori citati è stato per esempio un grande esegeta di Čajkovskij, nel quale la sua “ritmicità” giovava assai (vedi i tanti esempi in Symphonies)
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N come: Nichols
Mike Nichols per me è stato un sommo…
ho studiato per anni la complicatezza delle inquadrature di Who’s Afraid by Virginia Woolf?, di The Graduate, di Catch-22, di Carnal Knowledge, di Woking Girl, di Heartburn, di Postcards from the Edge, di The Birdcage, di Regarding Henry, di Closer, di Angels in America…
è stato un poeta del tradimento di coppia, ma anche serio anti-capitalista (Catch-22, Working Girl, Silkwood), serio anti-militarista (Catch-22, Biloxi Blues, Charlie Wilson’s War), mentore di Dustin Hoffman, Jack Nicholson, Meryl Streep, Natalie Portman e Julia Roberts, e insuperabile regista di Broadway (Eric Idle si rivolse a lui per trasformare Monty Python and the Holy Grail nello show Spamalot)…
ho tentato in tutti i modi di replicare le sue angosce amorose (soprattutto di Closer e di Carnal Knowledge) e i suoi “litigi gemelli” (le scene dove le due coppie protagoniste, in montaggio alternato, si lasciano con furenti alterchi: ci sono in Closer e in Angels in America)…
Ha battuto all’ultimo momento il pittore americano Barnett Newman! e Neon Genesis Evangelion!
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O come: Ozawa
Molti diranno George Orwell e farebbero benissimo: 1984 e Animal Farm sono da leggere al meglio, proprio oggi che sono disponibili diverse traduzioni e proprio oggi che quei testi sono lordati dalle interpretazioni dei ghiozzi no-vax e terrapiattisti…
Ma io dirò Seiji Ozawa, il direttore energico ed emotivamente stritolante, che io ho avuto la fortuna di vedere 3 volte dal vivo a Firenze (Elektra di Strauss, allestita da Robert Carsen e la Volpe di Janáček, allestita da Laurent Pelly [la riprese in video Paola Longobardo per la RAI], entrambe al vecchio Teatro Comunale rispettivamente nel febbraio 2008 e nel novembre 2009; e dentro al Duomo, per un Ave verum di Mozart, il BWV 1068 di Bach e alcuni pezzi di Elias di Mendelssohn, il 25 ottobre 2009), ma che ho ascoltato in miliardi dischi (vedi anche 10 album), spesso regalanti letture tra le mie preferite!
Ozawa batte all’ultimo il grande Jacques Offenbach! e Orange Road!
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P come: Puccini
Nonostante la tanta cacca scritta, Puccini, con Chopin e Rachmaninov, ha composto musica ottima che è riuscita a diventare di massa e non solo oggetto di attenzione degli esperti…
Ancora oggi Carolyn Abbate dice che Turandot ha il pubblico ma dovrebbe essere Erwartung di Schoenberg (nelle Opere per Halloween) a vincere le medaglie musicologiche… forse è vero, ma vista da vicino anche Turandot ha i suoi ben saldi argomenti musicali!
Puccini batte gente come Kelly Preston e André Previn, già protagonisti di loro post appositi (Preston, Previn)…
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Q come: Quodlibet
Casa editrice di Macerata che pubblica un sacco di cose ganze (tra cui la traduzione di Ettore Lo Gatto di Evgenij Onegin di Puškin, che rischiava di sparire dall’editoria… vedi anche Due vite)
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R come: Roerich
ovvero Nikolaj Rérich, il grande pittore etnologo che NON solo ha contribuito assai alla nascita del Sacre du printemps di Stravinskij (vedi le “rece” della lettura al Maggio di Jurovskij), ma ha anche, nel 1935, cercato in tutti i modi di creare l’utopia della salvaguardia del patrimonio artistico dai bombardamenti…
A Firenze, in Lungarno Acciaiuoli, tra Ponte Santa Trinita e Ponte Vecchio, c’è una targa che lo ricorda, con il suo stupendo simbolo (le tre palle a triangolo) marchiante l’arte da proteggere…

Roerich batte malamente Sergej Rachmaninov e la parola Resistenza, a cui ho dedicato tanti articoli…
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S come: Strauss
Tantissimi candidati: Scott, Spielberg, Thomas Schippers, Georg Solti (vedi 10 album), Giuseppe Sinopoli, Maurice Sendak, Vittorio Storaro, Peter Suschitzky, Douglas Slocombe…
Alla fine a fronteggiarsi ci sono stati a lungo Igor’ Stravinskij e Richard Strauss… e a spuntarla è stato Strauss…
per dirla appunto come Sinopoli, Strauss è un compositore che mi dà tanto da pensare…
è in tutte le musiche tematiche che ho scovato, e ne ho parlato assai sia in quella litania che fu Eine Alpensinfonie sia nel post su Note di passaggio…
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T come: Tolstoj
Torquato Tasso e Luciano Tovoli vengono battuti dal mostro sacro: Lev Tolstoj!
Ampiamente citato nei Libri, film, fiction e musica sulla violenza di genere e protagonista dei miei viaggi russi!
Batte anche gente come Elisabetta Terabust!
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U come: Unsworth
Il grandissimo Geoffrey Unsworth ci ha regalato la freddezza di 2001: A Space Odyssey (impostato da lui, anche se ha lasciato dopo 6 mesi tutta la macchina da presa a John Alcott [si vocifera un intervento fugace anche di Gil Taylor]), l’oscurità del Cabaret di Fosse, la policromia dello Zardoz di Boorman, la varietà del Murder on the Orient Express di Lumet, e la verosimiglianza del Superman di Donner!
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V come: Verdi
Dovrei dire V for Vendetta, che però è già in Libri e librini, sicché tocca dire il povero Giuseppe Verdi, da me tanto amato!
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W come: West Side Story
Naturalmente, per me, è stato molto importante Wuthering Heights di Emily Brontë, così incarnante la passione…
ma io ho vissuto di West Side Story!
tra le persone, avrei potuto dire Reese Witherspoon…
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X come: Xander
Ho subito pensato a Xayide, la personificazione di un desiderio di paura nella Weg der Wunsche di Bastian nella Unendliche Geschichte di Ende…
ma Ende ha già la sua lettera…
Allora ho pensato a Xanadu, la dimora inconscia di Citizen Kane di Welles…
ma poi sono tornato al pop designando Xander, ovvero Alexander LaVelle Harris di Buffy…
personaggio che non amo particolarmente, ma che è ancora il prototipo del poveraccio post-adolescente che ha avuto poco dalla vita, e che è rimasto il sidekick, quasi come Iwerks!
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Y come: You’re so vain di Carly Simon!
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Z come: Zeffirelli
Scontato, amato e odiato!
Già protagonista di una sua requisitoria!
Avrei potuto dire il grandissimo Riccardo Zara!
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neanche io, come molti altri, nomino qualcuno (anche perché tutti quelli che conosco li ha già nominati Sam!) e lascio a chi legge l’iniziativa!
E … Ende che batte gente come Danny Elfman … notevole, ma ovviamente su tutti non può essere che la Y di … clouds in my coffee <3
Non ci posso credere. You’re so vain!
ahahaha!
E perché me l’ero perso? Molto bello, e grazie per aver risposto! Ammetto di aver capito di più le lettere cinematografiche di quelle musicali… E la D di Donner! Cuoricino! :–)