La ‘zienda è risaputa…
si diceva tante volte…
anche all’inizio di Promising Young Woman…
Se c’è voluto tanto lavoro e tanti soldi per farlo, allora vuol dire che è bello?
mah… ci sta eh…
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Per fare Nightmare Alley ci sono voluti tanti soldi e tanto lavoro, ma è un obbrobrio…
insieme a Sorrentino sarà forse la più colossale merdata dell’anno…
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Sicuramente piacerà a chi adora Roma di Cuarón, a chi adora Revenant (per me inguardabile), a chi adora tutte quelle cose che costruiscono 8600 dolly per mostrare la toilette del chihuahua…
Piacerà a chi ha la nostalgia della configurazione espressionista del passato, di Mario Bava, del cinema fatto di trucchi di messa in scena più che di sguardo, o cinema fatto più di costruzione di ripresa, di artifizio fotografico, che di effettiva sinergia tra *cosa mostro* e *come lo mostro*…
Nightmare Alley propende solo per il *cosa mostro*…
e mostra i soldi che ha speso…
mostra gli 80 miliardi spesi per costruire le poltrone e i set…
mostra i 100 milioni spesi per fare lo sfondo verde e il primo piano rosso nel frame inquadrato…
mostra la facilità con cui, con le macchine da presa costose, fa piccoli micro-long takes per farci vedere i personaggi e le situazioni…
il *come lo mostro* è accidentale: i micro long-takes sono secondari rispetto all’ostentazione di lusso costruttivo…
la trama è nulla rispetto allo sfoggio fine a se stesso di denaro in scenografia e obiettivi fotografici…
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La trama è un manuale di vicenda prevedibile e telefonata…
- appena si vede Rooney Mara si sa che la sua storia d’amore con Cooper sarà infelice e nefasta…
- appena si vede Strathairn si sa che Cooper lo tradirà e finirà per subire lo stesso destino…
- appena si vede il geek si sa che Cooper finirà come lui…
- appena si vede Cate Blanchett si sa che è lì apposta per fregare Cooper…
- appena si vede Richard Jenkins si sa che il “colpo” ai suoi danni finirà male, con Cooper che dovrà usare la violenza…
- nei primi flashback col padre si capisce subito quali sono i problemi di Cooper…
nonostante si sappia tutto, Nightmare Alley va avanti…
…e va avanti per 3h…
1h è buttata via per delinearci, in maniera esageratamente letteraria, romanzesca e romanzata, uno stuolo (dozzine) di personaggi che non hanno alcuna funzione drammaturgica, ma che sono costati tanti soldi per vestirli, truccarli, e per costruire, a ognuno, le loro baracche di lavoro…
1h la si butta via a farci vedere il talento sprecato a erigere una cattedrale di ninnoli costati cari per entità (personaggi) INUTILI, che non servono a nulla…
la prima ora è come passare 50 ore, con 160 persone, a costruire un magnifico castello di sabbia, pregno di particolari, e poi lasciarlo lì, per nulla…
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e questa sarebbe anche una cosa bella…
i mandala buddisti (quelli di Little Buddha) si fanno apposta per esprimere l’inutilità dell’esistenza nell’impermanenza generale del Samsara…
…ma non costano 10 miliardi…
e non ostentano lusso…
e, soprattutto, quello che esprimono lo esprimono con un fine, di cui sono consapevoli di essere solo mezzo…
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invece Nightmare Alley, dopo 1h di mandala di sabbia parte con un’altra ora di ricopiaticcio noir anni ’40, di nuovo sbandierato nei proibitivi set, dove tutto è risaputo, già visto, copia di mille riassunti…
e di nuovo c’è un’altra ora di coda interminabile che fa tornare tutto all’inizio là dove già al primo minuto si sapeva che sarebbe tornato tutto all’inizio…
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questa trama incarna l’impermanenza dell’inutile art pour l’art dei set costosi buttati via come castelli di sabbia fatti per un cacchio?
è una trama che arriva a un cacchio che si gemella con la messa in scena fatta per un cacchio?
boh…
se la si vuole leggere così, ok…
il dramma di Nightmare Alley è che non sembra per niente così…
sembra che del Toro non voglia alludere all’inutilità dell’arte e della vita…
del Toro sembra voler proprio manifestare come il cinema per lui sia davvero come costruire un castello di sabbia che non serve a niente…
che il cinema è davvero ostentazione di denaro scenico-fotografico fine a se stesso…
e lo si capisce anche da altri film che ha fatto, film in cui il naso del mostro, fatto con tanti soldi e tanto talento costruttivo, era più importante di tutto: delle stesse inquadrature…
come se trama, apparecchiature fotografiche, tecnici, attori, fossero tutti lì non per raccontare, o per stigmatizzare l’inutilità nichilista del mondo, ma fossero lì SOLTANTO come ghiribizzo da bricolage di del Toro…
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Con sistemi simili a The French Dispatch, del Toro, che si atteggia tanto ad autore forte, ad autorone che ha cose da dire, argomenti da affrontare, tematiche da esprimere, spende miliardi e miliardi e miliardi, contento come una pasqua di spenderli, solo e soltanto per farsi i modellini del noir hollywoodiano anni ’40…
modellini che lui guarda muoversi… per 3h…
e basta…
e quei modellini ce li impone anche a noi!
ce li impone per dirci qualcosa?
per darci dei messaggi?
no…
ce li impone solo per dirci: «guardate quanti soldi ho speso per fare un edificio anni ’40 e per inquadrare come Bava un noir americano anni ’40»
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E lì si potrebbe dire: «ma anche i capolavori artistici di David Lynch, spesso, sono solo quadri semoventi di Lynch che Lynch ci propone senza senso e senza perché»…
ma dicendo questo andremmo fuori dal seminato…
poiché Lynch mica ostenta i miliardi spesi…
Lynch mica ha speso miliardi…
anzi: per costruire le sue visioni è dovuto ricorrere a genialità costruttive SENZA DENARO, o con pochissimo denaro…
e Lynch i messaggi dell’impermanenza e del caos esistenziale li comunica eccome!
del Toro non comunica un cazzo…
Nightmare Alley è un accozzaglia di scenografia semovente colorata, non si sa perché, come un horror di Bava, che va avanti per inerzia per 3h intere (ripeto: 3h), senza che accada niente, senza che dica niente, fatta solo e soltanto per far vedere di aver speso del denaro…
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è come quel milionario non musicista che pagò milioni di dollari per dirigere la quinta di Mahler solo per lui, senza pubblico…
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Nightmare Alley è una stavaganza eccentrica di un miliardario che butta via i soldi dalla finestra…
e mentre li butta si atteggia ad artista performativo…
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Non c’è un personaggio che possa dirsi compiuto…
tutti sono lì privi di significato, e tutti sono inquadrati per minuti e minuti senza motivo… loro e tutte le cose che toccano, tutte inquadrate come se fossero elementi preziosi e significativi per la trama, quando invece non lo sono per niente!
Tutti quei particolari, sciorinati con così tanta boria “edilizia”, non partecipano per niente a una vicenda che è la solita solfa della corruzione umana cotta, ricotta e biscotta…
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Cate Blanchett ha un ruolo assurdo che lei gestisce nel peggiore dei modi: con movenze stereotipe di vecchia femme fatale macchiettistiche, irreali, esagerate…
Bradley Cooper si sforza di dare più varietas possibile ai suoi sentimenti, ma non riesce granché: alla fine appare più che altro monolitico, con gli innamoramenti recitati esattamente come le violenze e le frustrazioni… bah… ma tutto sommato è quello che sfigura meno…
non sfigurano neanche Dafoe, Collette, Perlman e Jenkins, che fanno bene il mestiere loro…
molto di classe riesce a essere Strathairn…
invece la povera Rooney Mara ha un personaggio così idiota da non poter far altro che risultare sotto tono, quasi misera, rimpicciolita, bambinosa, ingenua e quasi incapace!
bruttissima figura…
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Nightmare Alley è tempo buttato via…
buono solo per far masturbare certi tecnicisti (e tutti andranno in visibilio per Laustsen, Deverell e Sequeira: falli anche fare male con tutti i soldi spesi!)…
e per far orgasmare certi abbrutiti del modellismo (gli stessi che hanno osannato French Dispatch), coloro che basta vedano un omaggio a Mario Bava e vanno in esagerato brodo di giuggiole…
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chiunque altro piange amaramente di aver gettato via tempo e denaro, e raccoglie col cucchiaino il “latte alle ginocchia” che ha versato già dal minuto 2 del film e che dopo 3h ha fracicato tutto quanto…
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Un altro film che non sa cosa dire, e che per arrivare a concludere qualcosa la butta in carneficina gratuita (quei film che cincischiano tutto il tempo e poi per tirare le fila, visto che non hanno plasmato niente, alla fine fanno morire tutti quanti a caso: questa è la trama di Nightmare Alley), quest’anno è stato Annette di Carax (altro film simile è l’odiata Alice di Burton)…
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Ennesimo problema è il cercare di parlare del discrimine alla Michael Ende (e alla Spielberg dei Raiders) tra spettacolo e bugia… Del Toro vorrebbe dirci che finché Cooper fa il mentalismo, ok, fa spettacolo e tutti sono contenti e consapevoli (tranne gli impressionabili), ma quando fa lo spiritismo allora mente, dice le bugie, ed è condannabile. Idem tutti i circensi sono soggetti a questo issue… sono idee che a me spesso piacciono, ma quando sono immerse nel guano dell’esagerazione della durata e della superfetazione drammaturgica non riescono davvero a salvare un intero film, specie se, come in questo caso, sono di contorno e non il piatto forte (ovviamente del Toro si guarda bene dal rendere il problema “cinematografico”, includendo, che ne so, certi film di propaganda anni ’40: la cosa è riuscita a Branagh e a Mainetti, ma a del Toro no: il rapporto spettacolo/bugia si impiastriccia nel pastrocchio e aumenta il senso di aborto finanziario-cinetico che si ha vedendo Nightmare Alley)
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vedi anche Sam Simon!
Sei stato certamente più diretto di me, ma anche a me Nightmare Alley è sembrato vuoto, ben fatto (e coi miliardi, come hai giustamente scritto), ma pieno di personaggi che non vogliono dire niente, esageratamente lungo… una delusione.
Delusione… E di 3h! Mica 5 minuti…
Ora ti linko!
Lunghissimo e con quasi niente da dire, è questo il problema!
Un costoso monumento al cincischiamento…
io forse se nn salta di nuovo lo vado a vedere venerdì sera
speremo ben eh
almeno io adoro i film con ambienti e costumi curati, per cui forse dal punto di vista visivo potrei adorarlo^^
Ma sicuro! Visivamente è un ostentato capolavoro di stralusso… e dura anche 3h… hai voglia a gioire!