Le nominations erano queste e le mie speranze quest’altre…
FILM
Parasite
vince su
Once Upon a Time in Hollywood
Joker
Little Women
The Irishman
1917
Jojo Rabbit
Ford v Ferrari
Marriage Story
È ovvio che la cosa riempia di gioia, ma a quando la clausola di rendere ineleggibile per il «Best Motion Picture» il film che gareggia già per «Best International Feature Film»?…
A questo punto l’esigenza di questa clausola (anche dopo Roma l’anno scorso) diventa davvero pressante…
–
REGIA
Bong Joon-ho per Parasite
vince su
Quentin Tarantino per Once Upon a Time in Hollywood
Todd Phillips per Joker
Martin Scorsese per The Irishman
Sam Mendes per 1917
Ma sì, siamo tutti contenti, soprattutto perché viene premiato un regista non americano, cosa che agli Oscar avviene di rado…
Sì sì, ultimamente sembra di no… per esempio negli ultimi 20 anni hanno vinto anche inglesi (Hooper e Boyle), neozelandesi (Jackson), francesi (Hazanavicius), taiwanesi (Lee) e c’è stata l’infornata dei messicani (Cuarón, Iñárritu e del Toro)… ma c’è comunque da stare attenti: molti di questi stranieri hanno spesso vinto con film in tutto e per tutto americani che più non si può… sicché la vittoria di Bong, regista di un film autenticamente coreano (anche se quel film avrebbe potuto lasciare l’iridazione degli International a Dolor y Gloria) è da salutare con felicità e come evento ancora “più unico che raro”… perché, in quest’ottica (se si conta, cioè, anche l’effettiva nazionalità produttiva del film premiato), si può contare un solo unico e vero precedente: Bernardo Bertolucci per L’ultimo imperatore nel 1987…
un regista straniero vero che vince per la regia di un film straniero vero una volta ogni 32 anni mi sembra proprio un qualcosa di straordinario…
–
SCRIPT
Bong Joon-ho e Jin Won-han per Parasite
vincono su
Quentin Tarantino per Once Upon a Time in Hollywood
Noah Baumbach per Marriage Story
Sam Mendes e Kysty Wilson-Cairns per 1917
Rian Johnson su Knives Out
Sì, vabbé, la sindrome asso piglia tutto anche a costo di sembrare oltranzisti è una cosa di cui gli Oscar si infettano spesso…
In questo caso va meglio rispetto ad altre volte: premiare Noah Baumbach per quella travasata di Marriage Story, oppure Mendes e Wilson-Cairns per le tre righe di battute di 1917 (dove il premio, allora, andava dato allo script supervisor), sarebbe stato davvero ridicolo…
–
SCRIPT ADAPTED
Taika Waititi per Jojo Rabbit
vince su
Todd Phillips e Scott Silver per Joker
Steven Zaillian per The Irishman
Anthony McCarten per The Two Popes
Greta Gerwig per Little Women
Non male…
–
LEADING MASCHILE
Joaquin Phoenix per Joker
vince su
Antonio Banderas per Dolor y Gloria
Leonardo DiCaprio per Once Upon a Time in Hollywood
Adam Driver per Marriage Story
Jonathan Pryce per The Two Popes
Ci sta tutto e sono molto contento…
certo che Banderas…
ma non c’è nulla da fare: se un regista che vince per un film davvero straniero è raro, un attore che vince senza recitare in inglese è praticamente impossibile (Jean Dujardin, nel 2011, ha solo una battuta in francese, quindi andrebbe quasi escluso, e perciò l’unico a riuscire davvero nell’impresa è stato Roberto Benigni nel lontano 1998)…
–
LEADING FEMMINILE
Renée Zellweger per Judy
vince su
Cynthia Erivo per Harriet
Scarlett Johansson per Marriage Story
Charlize Theron per Bombshell
Saoirse Ronan per Little Women
Zellweger aveva già vinto nel 2003 come Supporting, ed è un’attrice che a me non ha mai detto granché, per cui, per lei, due Oscar mi sembrano troppi…
Però, vabbé, si sa, è legge, e s’è detto tante volte: se interpreti una “leggenda” l’Academy ti premia perché pensa di premiare la leggenda…
È un transfert che qualcuno, prima o poi, dovrà spiegare a ogni singolo membro dell’Academy, perciò la cosa sarà lunga…
–
SUPPORTING MASCHILE
Brad Pitt per Once Upon a Time in Hollywood
vince su
Anthony Hopkins per The Two Popes
Tom Hanks per A Beautiful Day in the Neighborhood
Al Pacino per The Irishman
Joe Pesci per The Irishman
Tutti, bene o male, già premiati (alcuni anche più volte), lasciano il posto all’unico non premiato che finalmente raggiunge il club degli Oscar dopo 30 anni di carriera e di stardom…
Ci sta tutto!
–
SUPPORTING FEMMINILE
Laura Dern per Marriage Story
vince su
Kathy Bates per Richard Jewell
Scarlett Johansson per Jojo Rabbit
Florence Pugh per Little Women
Margot Robbie per Bombshell
L’unico premio, tra le troppe e inspiegabili (se non con la corruzione [concedetemi il mio personale complottismo grillino]) candidature a MERDflix, lo vince Laura Dern, che da molti anni attendeva un premio…
Per lei sono molto contento…
–
FOTOGRAFIA
Roger Deakins per 1917
vince su
Lawrence Sher per Joker
Jarin Blaschke per The Lighthouse
Robert Richardson per Once Upon a Time in Hollywood
Rodrigo Prieto per The Irishman
Era scandaloso che un maestro come Deakins fosse rimasto così tanti anni all’asciutto e che quindi si rimedi dandogli un secondo Oscar (dei 3000 che meritava) è doverosissimo, specie se arriva per un film in cui il proibitivo virtuosismo della cinematography era davvero il perno maximo dell’intenzione produttiva: Deakins ha risolto la cosa con una perfezione che ha scardinato di molto i miei principi teorico-ontologici della ripresa filmica (nella mia recensione la cosa traspare poco, ma è molto evidente nei miei commenti allo scritto di Ultimo spettacolo)
–
MONTAGGIO
Andrew Buckman & Michael McCusker per Ford v Ferrari
vinco su
Jinmo Yang per Parasite
Tom Eagles per Jojo Rabbit
Jeff Goth per Joker
Thelma Schoonmaker per The Irishman
Fa piacere perché sono montatori molto bravi…
Per gli altri il tempo verrà (e se arriverà per Schoonmaker sarà super-record!)
–
SCENOGRAFIA
Barbara Ling e Nancy Haigh per Once Upon a Time in Hollywood
vincono su
Ra Vincent e Nora Sopková per Jojo Rabbit
Bob Shaw e Regina Graves per The Irishman
Dennis Gassner e Lee Sandales per 1917
Ha Jun-lee e Won Woo-cho per Parasite
Nancy Haigh aveva già vinto nel 1991 con Gassner, ma Barbara Ling è davvero una sorpresa e una soddisfazione: l’artefice della paccottiglia dei Batman di Joel Schumacher si riscatta con una spettacolare realizzazione “oggettistica” e “architettonica” dei personaggi… Goduria pura!
–
COSTUMI
Jacqueline Durran per Little Women
vince su
Mayes C. Rubeo per Jojo Rabbit
Christopher Peterson e Sandy Powell per The Irishman
Arianne Phillips per Once Upon a Time in Hollywood
Mark Bridges per Joker
Secondo Oscar per Durran e va bene, ok, ma è brutto che Arianne Phillips sia ancora all’asciutto…
–
MUSICA
Hildur Guðnadóttir per Joker
vince su
Thomas Newman per 1917
Alexandre Desplat per Little Women
John Williams per The Rise of Skywalker
Randy Newman per Marriage Story
Visto che negli anni passati hanno vinto anche compositori della domenica come Justin Hurwitz e Ludwig Göransson la paura di veder vincere il pur bravissimo Randy Newman per uno dei suoi lavori più orribili era tantissima…
Il dispiacere per Thomas Newman è tanto (forse, come con Deakins, l’anno prossimo cominceranno a rendersi conto delle sue continue esclusioni e gliene daranno due per rimediare!), ma vabbé…
–
Degli altri premi non me ne cale granché, sicché si parte con la goduriosa considerazione finale, già accennata a proposito di Laura Dern, che MERDflix ha vinto quel che si merita, e cioè niente… perciò, come la Marvel nel 2018, dovrà ancora sborsare fior di milioni per farsi riconoscere almeno nelle categorie tecniche (che, a mio avviso, sono proprio quelle più problematiche da ottenere, essendo quelli di MERDflix film televisivi, o da PC, o da Tablet, invece che da cinema…)
–
Alla fine
PARASITE – 4
Film
Regia
Sceneggiatura
International
[un po’ troppini?]
1917 – 3
Fotografia
Suono
Effetti visivi
FORD V FERRARI – 2
Montaggio
Effetti sonori
JOKER – 2
Attore
Musica
ONCE UPON A TIME IN HOLLYWOOD – 2
Attore NP
Scenografia
JUDY – 1
Attrice
MARRIAGE STORY – 1
Attrice NP
JOJO RABBIT – 1
Sceneggiatura NO
LITTLE WOMEN – 1
Costumi
BOMBSHELL – 1
Trucco e Parrucco
ROCKETMAN – 1
Canzone
TOY STORY 4 – 1
Film d’Animazione
Domanda: cosa ne pensi del discorso di accettazione di Phoenix?
Ne penso tutto il bene possibile!…
Raggelante come non riesca a dire il nome del fratello: il suo è un trauma che non passa mai: probabilmente il suo lavoro è insieme causa e conseguenza di quel dolore, come l’Hoffmann di Offenbach o l’Orfeo detto nel «Ritratto della giovane in fiamme» [trishtezza!]…
In rete si trovano anche le foto di Phoenix e Rooney Mara che mangiano, molto informalmente, un panino vegano dopo la cerimonia: cuori a mille!
Grande Phoenix, io non potrei ammirarlo di più (ma da ben prima che vincesse questo Oscar)!
Poteva andare molto peggio, alla fine date le limitazioni dell’Academy i risultati sono stati fin troppo “rivoluzionari”!
Bene dé!
È valso quell’1% che di solito non vale mai! [forse, davvero, un precedente è solo Bertolucci!]
Però scusa, il discorso che hai fatto sulla regia non vale anche per the artist, prima che per L’ultimo imperatore?
eh sì, in effetti…
l’unico modo per salvarmi in corner (ma ormai la frittata è fatta) è dire che anche «The Artist» non è di ieri…
[imbarazzoooo]
[arrampicamento sugli specchiiiii]
😁😁😁
comunque grande Deakins, l’unico Oscar su cui veramente non c’era nessunissimo dubbio!
Boja! Proprio vero!
Vincenzo, c’ho un salvataggio in super-corner per The Artist: i soldi, pur nella conglomerata francese, erano della Warner Bros.! [proprio giusto per attaccarsi al capello spaccato in 4!]
😁😁non ti avevo fatto dormire, con sta cosa😁😁
Yahahahahah!