Il film è il racconto autobiografico di Cameron Crowe, regista discontinuo ed evanescente nelle sue love stories impalpabili, nei suoi buoni sentimenti “soffusi” ma “insufficienti”, che spesso non trova la quadra nelle trame, pur rispettando tutte le regole dello storytelling, poiché preferisce perdersi nel “ricordo” e nella “tranche de vie” più che nella funzionalità ed... Continue Reading →